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25/01/2016 da Simone Falusi 5 commenti

Come si calcola la parcella dell’avvocato?

assistenza-legaleLa mia compagna in seguito al licenziamento dopo 13 anni di rapporto lavorativo, si è rivolta ad un avvocato per delle retribuzioni non avute (5 per la precisione). Il lavoro dell’avvocato è stato solo quello di inviare delle lettere all’azienda a finché questa pagasse le mensilità dovute. Mensilità she sono arrivate dopo un paio di mesi (5.000 Euro), dopo di che l’azienda ha fatto sapere che avrebbe anche versato il TFR (22.000 Euro) che spetta per legge/diritto.
E’ esatto che l’avvocato nel calcolare la sua parcella abbia inserito anche i 22.000 Euro di TFR arrivando cosi ad un complessivo di 27.000 Euro (5.000 più 22.000), visto che il TFR spetta e soprattutto l’azienda non ha posto alcun veto in merito?
Certo del Vostro riscontro, Vi auguro una Buona Giornata.
Michele

Cerchiamo di chiarire come viene calcolata la parcella dell’avvocato. In primo luogo avvocato e cliente possono concordare, per iscritto, il compenso per l’attività del professionista. Nel caso in cui non sia stato stipulato alcun accordo sul compenso, quest’ultimo sarò determinato sulla base dei parametri forensi (di cui al Decreto Ministeriale 55/2014).

[Per saperne di più…]

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Archiviato in: Avvocati, Lavoro Etichettato con:compenso avvocato, parcella

02/06/2010 da Simone Falusi Lascia un commento

I compensi dell’avvocato: tariffe professionali e patto di quota lite

salve a tutti, avrei una curiosità riguardo la percentuale degli avvocati, in particolare del mio.. vorrei sapere di quanto è la percentuale di un’avvocato; se è fissa o variata!? mi permetto di esporre un esempio: supponiamo che io ho avuto un sinistro stradale mentre conducevo uno scooter venivo tamponato lateralmente da un’auto che non dava la precedenza, ed il giudice di pace mi abbia dato il 50 e 50 della ragione, successivamente io vengo risarcito dall’assicurazione. mettiamo anche che la cifra risarcimento danni sia sui 4000 “dindini” di quanto sarà la percentuale del mio avvocato?? spero d’esser stato chiaro nell’ esporre il quesito.
certo d’una vostra risposta cordiali saluti.
Sergio

Risposta: l’avvocato potrebbe avere diritto ad un percentuale della somma da Te ottenuta a titolo di risarcimento del danno, SOLO SE avete pattuito per iscritto un accordo in questo senso: infatti, la c.d. legge Bersani (L. 248/06) introdotto la possibilità di determinare il compenso dell’avvocato (oltre che in base alle tradizionali tariffe professionali) anche in modo parametrato  al raggiungimento degli obiettivi perseguiti. Si tratta del c.d. Patto di Quota Lite (PQL), che prevede un compenso per le prestazioni dell’avvocato in misura percentuale su quanto ottenuto dal cliente. In questo caso il compenso per le prestazioni dell’avvocato viene colcolato in percentuale rispetto a quanto ricavato dal cliente. Come abbiamo ricordato, il PQL è un accordo tra cliente e avvocato in base al quale si attribuisce a quest’ultimo, a titolo di compenso della attività professionale, una quota dei beni o diritti in lite, oppure si ragguaglia l’onorario al valore dei beni o diritti litigiosi, in ragione di percentuale o di una determinata somma. Tale accordo, inoltre, deve essere redatto per iscritto sotto pena di nullità (art. 2233 c.c.).

Pertanto, in mancanza di un diverso accordo, il compenso dell’avvocato sarà determinato con riferimento alle tariffe forensi e non in misura percentuali su quanto ottenuto dal cliente. Inoltre, il giudice, con la sentenza che chiude il processo, condanna la parte soccombente al rimborso delle spese a favore dell’altra parte e ne liquida l’ammontare insieme con gli onorari di difesa. Questo significa che la controparte che perde  solitamente deve corrispondere alla parte vittoriosa, oltre alla somma dovuta per capitale, anche il compenso per l’attività del Suo avvocato.

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Archiviato in: Avvocati Etichettato con:Avvocato, parcella, Patto di quota lite, Quota lite, remunerazione avvocati

17/12/2009 da Simone Falusi Lascia un commento

Parcella dell’avvocato per il processo penale.

Egregio avvocato, io abito in un contesto condominiale e ho subito una querela  da parte di un comdomine per offese. Dopo essermi rivolto ad un avvocato si è svolto il processo davanti al giudice di pace penale di P.  luogo in cui risiedono anche entrambe le parti ed entrambe gli avvocati.
Il processo si è svolto con una prima udienza di circa una mattina di 5 ore dove è stato ascoltato il querelnte, una seconda volta abbiamo atteso assieme al nostro avvocato circa 8 ore in sala d’attesa e poi ci hanno mandato a casa per rinvio , una terza volta con udienza di circa 4 ore dove sono stato ascoltato io ; e infine un’altra mattina di 5 ore  per la discussione finale avvenuta tra avvocati e giudice per la conclusione del processo.
Il processo naturalmente ci ha assolto infatti la querela era una pura invenzione.
Chiedo cortesemente se possibile avere un’idea indicativa del costo totale che ci verrà addebitato dal nostro avvocato,  per evitare spiacevoli sorprese.
Ringrazio per la vostra cortese disponibilità
Distinti saluti

Ivan

Risposta: caro Ivan, non mi è possibile “prevedere” l’ammontare della parcella del Tuo avvocato.  Posso dire che, in mancanza di diversa pattuizione, la parcella dovrà essere redatta sulla base delle tariffe forensi (reperibili facilmente in Internet): in linea generale  la determinazione dell’onorario dell’avvocato deve tener conto della natura, complessità e gravitàdella causa, delle contestazioni e delle imputazioni, del numero e dell’importanza delle questioni trattate e della loro rilevanza patrimoniale; della durata del procedimento e del processo; del pregio dell’opera prestata ;del numero degli avvocati che hanno condiviso il lavoroe la responsabilità della difesa; dell’esito ottenuto,anche avuto riguardo alle conseguenze civili; delle condizionifinanziarie del cliente. Per le cause che richiedono un particolare impegno,per la complessità dei fatti o per le questioni giuridiche trattate, gli onorari possono essere elevati fino al quadruplo dei massimi stabiliti.

E’ Tuo diritto chiedere all’avvocato una specificazione analitica delle varie voci della parcella. Se ritieni che il collega ti chieda più del lecito è possibile chiedere al professionista di sottoporre all’esame del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati la congruità o meno della parcella.

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