La mia compagna in seguito al licenziamento dopo 13 anni di rapporto lavorativo, si è rivolta ad un avvocato per delle retribuzioni non avute (5 per la precisione). Il lavoro dell’avvocato è stato solo quello di inviare delle lettere all’azienda a finché questa pagasse le mensilità dovute. Mensilità she sono arrivate dopo un paio di mesi (5.000 Euro), dopo di che l’azienda ha fatto sapere che avrebbe anche versato il TFR (22.000 Euro) che spetta per legge/diritto.
E’ esatto che l’avvocato nel calcolare la sua parcella abbia inserito anche i 22.000 Euro di TFR arrivando cosi ad un complessivo di 27.000 Euro (5.000 più 22.000), visto che il TFR spetta e soprattutto l’azienda non ha posto alcun veto in merito?
Certo del Vostro riscontro, Vi auguro una Buona Giornata.
Michele
Cerchiamo di chiarire come viene calcolata la parcella dell’avvocato. In primo luogo avvocato e cliente possono concordare, per iscritto, il compenso per l’attività del professionista. Nel caso in cui non sia stato stipulato alcun accordo sul compenso, quest’ultimo sarò determinato sulla base dei parametri forensi (di cui al Decreto Ministeriale 55/2014).