Buongiorno,
se una persona rompe un oggetto e poi risarcisce il danno per intero, in modo da ricomprarlo nuovo, il danneggiante diventa “legalmente” proprietario di quell’oggetto e il danneggiato è tenuto a darglielo?
Dal famoso detto chi rompe paga ed i cocci sono i suoi…
Grazie, Massimo
Il giurista Francesco Galgano, nel suo divertente libretto “Il rovescio del diritto” (ed. Giuffrè, 1991), muovendo dalla considerazione che nel mondo tutte le cose hanno un diritto ed un rovescio, si interroga su quale sia il rovescio del diritto, inteso come insieme delle norme che regolano la convivenza tra gli individui.
La risposta dell’autore è che il rovescio del diritto sia il buon senso: “…ai miei studenti sono solito ripetere questo consiglio (…) quando, all’esame, non sapete la risposta ad una domanda, evitate di rispondere secondo il buon senso. Sarebbe sicuramente una risposta sbagliata”.
Che il rovescio del diritto sia il buon senso lo dimostrerebbe un fatto inoppugnabile. “I proverbi sono saggezza antica, la quintessenza del buon senso, ma non c’è un solo proverbio che collimi con il diritto”.
Il Galgano, a sostegno di ciò, porta ad esempio sette proverbi, tra cui vi appunto quello secondo cui “chi rompe paga ed i cocci sono suoi”.
Giuridicamente nulla di più errato: è vero che chi rompe la cosa altrui deve risarcire il danno e, perciò, pagare. Ma il risarcimento del danno non è, per il diritto, un modo di acquisto della proprietà: i cocci, per salato che sia il risarcimento versato, non sono affatto suoi.