Salve sono in pensione da 4 anni con la quota 100 l’Inps mi ha mandato un verbale dicendomi che mi revocava la mia pensione e mi sottraeva tutte le mensilità io ho fatto 3 comparse al cinema di 3 giorni in 2 anni per una somma di 150 euro nemmeno so se me le hanno accreditate . l’inps vuole anche tutte le mensilita che mi ha dato in 4 anni su un totale di 55.000 euro da novembre me l ha tolta su 1450 euro che prendevo mi ha lasciato con 300 euro avendo anche un figlio disabile che devo dare un assegno sociale di 280 euro, come vivo io? il ricorso mi hanno detto che è lungo, l avvocato di un patronato addirittura mi ha chiesto il 20% sul totale che mi ha chiesto l Inps. scusi ma io faccio questa causa per farmi togliere questa cifra, e farmi ridare subito la mia pensione che posso fare ?
L’art. 14 del D.L. 4/2019 (convertito con modificazioni dalla Legge 26/2019) ho introdotto, per il triennio 2019-2021, la pensione anticipata cd “Quota 100″, consentendo di accedere al trattamento pensionistico a lavoratori con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi.
La medesima norma specifica che tale trattamento “non è cumulabile, a far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui”.
Al pensionato che accede alla pensione anticipata quota 100 è vietato, quindi, cumulare al reddito da pensione l’eventuale reddito che derivi da lavoro, sia dipendente che autonomo (con l’esclusione di quello autonomo occasionale nel limite dei 5.000 euro l’anno ) fino al raggiungimento dell’età richiesta per la pensione di vecchiaia ( 67 anni ) o, in alternativa, fino all’ipotetico raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione anticipata ordinaria ( 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne ).
Benché la legge nulla dica in merito all’eventuale sanzione della violazione del divieto di cumulo, l’INPS interpreta questa normanel senso che la percezione di un qualsiasi reddito da lavoro dipendente da parte del “pensionato quota 100” comporti la sospensione della pensione per l’intero anno di percezione del reddito con conseguente integrale recupero di quanto già erogato dall’Ente.
Dal 2019 ad oggi l’INPS non ha mai fatto distinzione sui redditi percepiti dai pensionati e non ci sono state differenze tra chi ha veramente lavorato e chi ha fato qualche lavoretto ricavandone redditi irrisori.
Nel caso di specie, la prestazione come comparsa in ambito cinematografico è stata ritenuta dall’INPS regolata da contratto di lavoro subordinato, anziché prestazione occasionale di lavoro autonomo, giacchè in quest’ultimo caso, per espressa previsione normativa, il cumulo reddito da lavoro e pensione è consentito.
Tuttavia, si deve ricordare che, a seguito di ricorsi presentati da pensionati per casi analoghi a quello in esame, alcuni Tribunali hanno disatteso l’interpretazione dell’INPS, ritenendo compatibile l’erogazione della pensione ‘Quota 100’ con la percezione di un reddito di importo irrisorio derivante da prestazioni del tutto isolate, come pare sia avvenuta nel caso in esame.
A far la differenza, secondo questi Tribunali, non è la tipologia di contratto (autonomo o subordinato) ma il compenso irrisorio che, in quanto tale, non può essere considera incompatibile al cumulo di una pensione ottenuta con la flessibilità.
Date le considerazioni che precedono, gli strumenti di difesa nei confronti dell’INPS sono due: prima di intraprendere un’azione legale, è possibile presentare un ricorso amministrativo all’INPS. Tuttavia, poiché l’INPS interpreta la legge nel senso anzidetto, è facile pronosticare che il ricorso amministrativa sarà respinto, pertanto non rimane che la soluzione del Ricorso al Giudice del lavoro, a cui sarà possibile eventualmente chiedere anche un provvedimento d’urgenza, a patto di dimostrare l’esistenza di un grave pregiudizio economico.