Buon giorno! Ho una casa e un conto corrente cointestato! Io posseggo invalidità 100% e legge 104. Vorrei sapere ai fini di una separazione la casa, di cui stiamo pagando il mutuo, a chi dovrà a andare? Siamo senza figli.
Se in passato all’assegnazione della casa coniugale poteva essere riconosciuta una funzione di sostegno del reddito nei confronti del coniuge economicamente più debole, oggi le cose stanno diversamente.
Oggi lo scopo dell’assegnazione della casa coniugale ad uno dei coniugi che si stanno separando è quello di tutelare i figli (minorenni o maggiorenni ma ancora dipendenti economicamente dai genitori).
In questa circostanza la casa verrà sempre assegnata al genitore con cui continueranno a vivere i figli, anche se la proprietà dell’immobile è dell’altro genitore. Non conta a chi appartiene la casa, conta solo l’interesse dei figli a permanere nell’abitazione familiare.
La concessione del beneficio dell’assegnazione della casa coniugale al coniuge non proprietario resta subordinata all’affidamento di figli minori o della convivenza con figli maggiorenni economicamente non autosufficienti.
Quindi, quando non si deve tutelare l’interesse dei figli, perché la coppia non ha avuto figli o perché questi sono indipendenti e abitano per conto loro, il giudice non ha alcun potere di assegnare la casa all’uno o all’altro coniuge.
Ne consegue che in una coppia senza figli la casa spetterà al coniuge che ne è proprietario esclusivo, anche se l’altro coniuge non ha redditi propri. La mancanza o insufficienza di redditi di un coniuge sarà presa in considerazione al fini di stabile un assegno di mantenimento a carico dell’altro coniuge.
Nel caso in cui la casa appartenga ad entrambi i coniugi, e non vi siano figli, nessun giudice potrà decidere quale dei due coniugi continuerà ad abitarvi.
Spetterà ai coniugi risolvere la questione e quindi decidere sostanzialmente tra queste possibilità: se non è possibile divedere in natura la casa, decidere di assegnare la casa in via esclusiva ad un coniuge, attraverso la cessione della quota di proprietà a quest’ultimo, che dovrò ovviamente pagare il relativo prezzo all’altro; oppure decidere di mettere in vendita la casa a terzi e dividere il ricavato.