Gent.mo avvocato, sono separata da un anno dal mio compagno (convivente) ed ho due bambini di 4 anni e 6 mesi. Ci siamo inizialmente accordati fra noi sia sul mantenimento delle bambine sia sulle visite del padre. I bambini vivono con me ed il padre viene a trovarli presso la mia abitazione. Adesso il padre ha cambiato idea e non é più daccordo né sull’aspetto economico, né sulla sua presenza per i bambini. Ho alcuni dubbi riguardo alle sue richieste:
– nel caso di bambini piccoli (come il mio di 6 mesi) sono previste visite presso la madre oppure il padre può portarli (e con che modalità?) presso la propria abitazione?
– come vengono gestiti i rapporti per due bambini di età diversa, ovvero vengono separati e stanno con il padre in maniera diversa oppure viene mantenuta una via comune ed i fratelli restano uniti?
– come viene gestito l’affidamento condiviso nel caso di genitori che non vivono nella stessa città? Il mio timore é che i figli diventino “pacchi postali” …é un timore fondato?
– esistono indicazioni di massima riguardo all’entità del mantenimento dei figli? Voci di corridoio mi hanno detto un terzo del reddito del padre, altri dicono un terzo della somma dei redditi dei genitori, altri ancora il 25 % del genitore con reddito più alto…. come stanno veramente le cose?
La ringrazio per la disponibilità
Valeria
Risposta: in mancanza di un accordo tra i genitori sull’affidamento e sull’entità del contributo per il mantenimento dei figli, deciderà il Giudice. Quanto al mentenimento, si tenga presente che la prole ha diritto ad un mantenimento tale da garantirle un tenore di vita corrispondente alle risorse economiche della famiglia ed analogo, per quanto possibile, a quello goduto in precedenza.
Quanto alle modalità di affidamento, in liena generale, non ci sono preclusioni affinchè ilpadre, anzichè fare visita ai figli presso la madre, possa tenerli con sè. Ripeto: se non si riesce a trovare un accordo tra genitori, ciascuno di essi può ricorrere la giudice.