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Home » Separati sotto lo stesso tetto?

01/07/2009 da Simone Falusi Lascia un commento

Separati sotto lo stesso tetto?

coniugiGent. avvocato, sono madre di tre ragazze nel mese di giugno ho ottenuto dopo comparizione delle parti in fase dibattimentale x separazione giudiziale, l’assegnazione della casa coniugale, della quale io e il mio ex marito siamo comproprietari al 50/ il suo godimente e l’assegno x la figlia minore. nella prima parte del provvedimento il giudice trascrive pero’ che eventualmente mio marito poteva coabitare nella stessa apportando un muro divisorio trasformando cioe’ l’abitazione in due nuclei abitativi. questo pero’ dimenticando di scrivere che io dovevo essere d’accordo. adesso mi ritrova con un muro in carton gesso che divide in parte l’abitazione anche se pero’ noi continuiamo a convivere sotto lo stesso allogio occupando ancora ognuno le proprie camere dividendo gli stessi spazi questo perche’ io nn sono d’accordo alla divisione della casa. Come posso far correggere il provvedimento in urgenza,corro il rischio che il provvedimento venga trasformato in suo favore??

Visto che la convivenza tra lui e le ragazze me compresa e’ divenuta quotidianemente motivo di turbamento e scontro quotidiano?io me ne andrei se ne avessi la possiblita vista la situazione divenuta oramai insostenibile tra l’altro pagola meta’ del mutuo che e’ di 300 euro,e uno stipendio di 1.200 circa nn ho alternative mentre lui e’ proprietario di un altra casa.

Avevamo  intravisto un  barlume di serenita’ x me’  e le mie tre figlie, invece una sola parola nn messa ci ha ributtate nella disperazione e violenza piscologica che ormai da troppo tempo sopportiamo. ….grazie
Giuseppina

Risposta: cara Giuseppina, non conoscendo le circostanze esatte della vicenda, non posso esprimermi con precisione su questo provvedimento giudiziale (lo potrà fare certamente l’avvocato che ti assiste). Certo è che a  Tu, quale affidataria delle figlie, hai il diritto di continuare ad abitare nella casa familiare anche se l’abitazione è in comproprietà con il marito. Non è escluso che a quest’ultimo possa essere consentito di continuare ad abitare nella casa ex familiare, a condizione, però, che questa sia facilmente divisibile in modo da poter ricavare due unità abitative distinte (ipotesi, peraltro, non molto frequente).

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