Egr. Avvocato
ho venduto un piccolo pezzo di terreno ad un mio confinante allo scopo di raddrizzare il confine tra le due proprietà, al momento del rogito, su consiglio del notaio anzichè dichiarare il prezzo pieno, abbiamo dichiarato 1/6 del prezzo convenuto, per venire incontro al mio cliente e pagasse meno oneri . ( 18%). Cosicché davanti al notaio ho percepito un assegno di soli 1/6 dell’importo, con la promessa che il saldo mi sarebbe subito stato dato, invece dopo qualche giorno mi è stato consegnato un assegno con il semplice acconto di pochi spiccioli che a malapena arrivava a metà del pattuito, e con l’ingiuria di non farmi più vedere. Capisco che mi sono comportato da “pollo” fidandomi del vicino di cui ho avuto sempre la massima fiducia. A questo punto cosa posso fare ?
Saluti e grazie
20/7/2008 | Alfonso (via email)
Risposta: caro signor Alfonso, nell’atto notarile risulta che Lei ha percepito l’intero prezzo della compravendita. La promessa verbale dell’acquirente di pagare un prezzo diverso, maggiore, rispetto a quello che risulta dal contratto giuridicamente vale zero. Ancorché quell’impegno il suo acquirente lo avesse assunto in presenza di testimoni, ciò non servirebbe a nulla, poiché è preclusa dal nostro ordinamento la
prova per testi volta a dimostrare, tra le parti, la divergenza della volontà reale rispetto a quella espressa nel contratto scritto in relazione alla determinazione del prezzo di vendita.
Purtroppo Lei ha commesso un errore nel fare affidamento sull’impegno verbale del suo confinante (ed anche a fidarsi del consiglio del notaio, che – sicuramente – è stato scelto dalla parte acquirente).