
Buongiorno,
sono l’affittuario di un appartamento e mi sono accorto nell’ultimo mese che il contatore del gas segna numeri vertiginosi , consumi che non effettuo neanche in 4 mesi. Ho chiamato la società che gestisce il gas e mi hanno detto che probabilmente è difettoso il contatore devono fare un sopralluogo il quale mi costerà 220 euro. Vorrei sapere se il pagamento spetta a me o al proprietario di casa.
Grazie anticipatamente.
Uno degli aspetti più delicati del rapporto di locazione riguarda la ripartizione delle spese straordinarie, soprattutto quando emergono problematiche connesse ai servizi essenziali come il gas.
Può accadere, ad esempio, che un inquilino si accorga di un consumo anomalo del gas, del tutto sproporzionato rispetto all’effettivo utilizzo. In questi casi, è legittimo sospettare un malfunzionamento del contatore e richiederne la verifica tecnica alla società di distribuzione.
Ma a chi spetta sostenere il costo di tale verifica? È un onere del conduttore o deve farsene carico il locatore?
In questo articolo analizziamo la disciplina applicabile, chiarendo chi è responsabile della manutenzione del contatore del gas e chi deve pagare la verifica tecnica, con riferimenti normativi e indicazioni pratiche per la tutela dell’inquilino.
Proprietà e gestione del contatore del gas: un bene del distributore, non del locatore
Uno degli equivoci più frequenti nei contratti di locazione riguarda la proprietà e la responsabilità del contatore del gas. In realtà, il contatore non è un bene di proprietà del locatore né del conduttore, ma appartiene alla società di distribuzione locale del gas, che è responsabile per la sua corretta installazione, manutenzione e taratura.
Questa distinzione è fondamentale: sebbene il contatore si trovi fisicamente all’interno dell’immobile (o nelle immediate vicinanze), esso non è parte integrante del bene locato, ma costituisce un apparecchio di misurazione soggetto alla normativa metrologica e alle disposizioni tecniche dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).
Il distributore è dunque tenuto a garantire il corretto funzionamento del contatore e a intervenire qualora venga segnalata un’anomalia. In presenza di consumi anomali, l’inquilino ha pieno diritto a richiedere un sopralluogo tecnico, affinché venga verificata la regolarità del dispositivo.
Chi deve sostenere il costo della verifica tecnica del contatore
La questione economica più rilevante per il conduttore riguarda l’eventuale addebito della verifica tecnica del contatore. Il principio applicato dalle società di distribuzione è chiaro:
- Se, a seguito della verifica, il contatore risulta effettivamente guasto, nessun costo sarà addebitato all’utente, in quanto il malfunzionamento è riconducibile a un bene di proprietà del gestore, che ne sopporta anche i costi di sostituzione o riparazione.
- Se invece il contatore risulta perfettamente funzionante, l’onere della verifica ricade su chi l’ha richiesta, ossia di norma sull’inquilino, che ha attivato la procedura per verificare il corretto funzionamento dell’apparecchio.
In linea generale, dunque, il locatore non è tenuto a farsi carico di questo tipo di intervento, a meno che non emergano problemi riconducibili all’impianto interno dell’immobile — come ad esempio una perdita di gas successiva al punto di consegna, che potrebbe rientrare tra le sue responsabilità manutentive ai sensi dell’art. 1575 c.c.
In ogni caso, è sempre consigliabile informare tempestivamente il proprietario dell’immobile e documentare ogni fase del procedimento, inclusi i rapporti con il gestore del gas.
Conclusione
Il sospetto di un contatore del gas difettoso rappresenta una situazione complessa, che può generare non solo disagi pratici ma anche dubbi giuridici circa l’attribuzione dei costi.
La normativa vigente prevede che il contatore sia di proprietà del gestore, il quale è responsabile per il suo corretto funzionamento. Tuttavia, in caso di verifica tecnica, il costo ricade sul soggetto che l’ha richiesta solo se il dispositivo non presenta anomalie.
L’inquilino ha pieno diritto a tutelarsi in caso di consumi anomali, ma è importante che agisca con consapevolezza, informando il locatore e conservando tutta la documentazione utile.
In ogni caso, qualora la verifica confermi un malfunzionamento, l’intervento sarà gratuito e i consumi potranno essere rettificati, a garanzia dei diritti del consumatore.
atta il servizio clienti del gestore di distribuzione (non il fornitore commerciale): la segnalazione deve essere indirizzata alla società che gestisce fisicamente la rete e i contatori (il nome è solitamente indicato sulla bolletta in una sezione specifica).
Richiedi formalmente la verifica: invia la richiesta per iscritto (email, PEC o raccomandata) specificando l’anomalia riscontrata. Chiedi espressamente che venga comunicato per iscritto l’eventuale costo della verifica e che sia confermato che l’addebito avverrà solo se il contatore risulterà regolarmente funzionante.
Avvisa il locatore per iscritto: anche se il contatore non è di sua proprietà, è buona prassi informare il proprietario dell’immobile, così da metterlo a conoscenza della situazione ed evitare contestazioni future, specialmente se dovesse emergere un difetto nell’impianto.
Conserva la documentazione del sopralluogo: richiedi copia del verbale della verifica tecnica e dell’eventuale relazione sullo stato del contatore.
In caso di malfunzionamento confermato, chiedi la rettifica dei consumi: se la verifica rileva un errore di misurazione, puoi richiedere la rettifica delle bollette pregresse e il rimborso degli importi eccedenti.
quali elementi di controllo ho io, se non quello che dice la controparte-gas- normalmente sostengono che non vi sono anomalie
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