Cassazione – Sezione II – sentenza 16 giugno – 9 settembre 2008, n. 23345
Tempi più lunghi per il Condominio che intende recuperare le spese condominali nei confronti di chi ha venduto l’immobile. Se è vero che, da un lato, il condomino alienante è obbligato a rispondere dei contributi maturati quando era ancora proprietario dell’appartamento ancorchè approvati con delibera successiva alla vendita, dall’altro, non è possibile l’utilizzo del decreto ingiuntivo previsto dall’articolo 63 delle Disposizione di attuazione del Codice civile. Infatti, la norma in questione consente l’uso dello strumento del decreto ingiuntivo da parte dell’amministratore del Condominio solo nei confronti di chi è ancora condomino.
Infatti, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, in tema di condominio di edificio, in caso di alienazione di un piano o di porzione di un piano, dal momento in cui il trasferimento venga reso noto al condominio, lo status di condomino appartiene all’acquirente, e pertanto soltanto quest’ultimo è legittimato a partecipare alle assemblee e ad impugnarne le deliberazioni, mentre il venditore, che non è più legittimato a partecipare direttamente alle assemblee condominiali, può far valere le sue ragioni connesse al pagamento dei contributi (relativi all’anno in corso e a quello precedente, ai sensi dell’art. 63 disp. att. cod. civ.) attraverso l’acquirente che gli è subentrato, e per il quale, anche in relazione al vincolo di solidarietà, si configura una gestione di affari non rappresentativa che importa obbligazioni analoghe a quelle derivanti da un mandato, e fra queste quella di partecipare alle assemblee condominiali e far valere in merito anche le ragioni del suo dante causa.
Ne consegue che se il condomino alienante non è legittimato a partecipare alle assemblee e ad impugnare le delibere condominiali, nei suoi confronti non può essere chiesto ed emesso il decreto ingiuntivo per la riscossione dei contributi, atteso che soltanto nei confronti di colui che rivesta la qualità di condomino può trovare applicazione l’art. 63 primo comma (“per la riscossione dei contributi in base allo stato di ripartizione approvato dall’assemblea l’amministratore può ottenere decreto di ingiunzione immediatamente esecutivo, nonostante opposizione”).