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26/05/2020 da Simone Falusi 1 commento

Come faccio a sapere se la denuncia è stata archiviata o meno?

Nel mese di gennaio 2016 ho denunciato una persona per appropriazione indebita e truffa aggravata. Sono trascorsi più di 4 anni e non ho nessuna notizia, né di rinvio a giudizio e né di archiviazione. È possibile che passa tutto questo tempo? Inoltre la prescrizione di questi reati viene sospesa per l’emergenza Coronavirus?

Se quando si sporge denuncia si chiede di essere avvisati in caso di archiviazione della denuncia stessa, prima dell’archiviazione il denunciante verrà avvisato dell’intenzione del PM di chiedere l’archiviazione del procedimento: in questo caso il denunciante (parte offesa dal reato) può proporre eventualmente opposizione.

Se però ci si è dimenticati di questo particolare, allora è possibile che il denunciante non venga affatto avvisato della decisione di archiviare il procedimento.

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Archiviato in:Avvocati, Processo Contrassegnato con: certificato 335 cpp, denuncia, querela

22/03/2020 da Simone Falusi Lascia un commento

Quale compenso all’avvocato in mancanza di accordo?

Salve ho vinto da poco una causa di lavoro contro un mio dipendente che per soli tre stagioni di lavoro (sempre pagati) mi ha chiesto come indennizzo circa 80.000 euro dichiarando orari di lavoro falsi. In primo grado il giudice ha accolto le sue richieste, ma all’appello si è ribaltata la sentenza e si è azzerato tutto. Non avendo patuito in maniera scritta il compenso da dare al mio avvocato, vorrei sapere se lui mi può chiedere la percentuale sulla somma che io avrei dovuto dare al mio dipendente o se ci sono delle parcelle specifiche su queste cause. Grazie e aspetto vostre notizie.

La questione del compenso dell’avvocato è già stata affrantato nel post Come si calcola la parcella dell’avvocato?

In sintesi ricordiamo che, in assenza di patto con cui cliente ed avvocato abbiano concordato la misura del compenso dell’avvocato, troverà applicazione il regolamento sui parametri forensi adottato con il Decreto del Ministro della Giustizia n. 55 del 2014, le cui tabelle sono state aggiornate con il Decreto del Ministero della Giustiza n. 37 del 2018.

L’art. 1 del D.M. 55/2014 prevede infatti che il regolamento in questione si applica quando all’atto dell’incarico o successivamente il compenso
non sia stato determinato in forma scritta, in ogni caso di mancata determinazione consensuale dello stesso.

Per quanto riguarda le causa le cause in materia di lavoro, come nel tuo caso, la tabella di applicare per il giudizio di primo grado avanti al Tribunale, è la seguente:

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04/10/2019 da Simone Falusi Lascia un commento

Come pagare meno tasse in uno studio legale

( guest post di Omar Cecchelani)

Come tutti i professionisti, anche un avvocato come te che stai leggendo questo articolo, si ritrova a fine anno a pensare a tutte le soluzioni possibili e immaginabili per ridurre il proprio carico fiscale.

Metodi avventurosi, saltimbanco, e maghi della finanza ne avrai già letti e sentiti parecchi, ma il problema resta tale anche se qualcuno ti dice che puoi dedurre i costi delle escort, del vestito di tua moglie, della sabbietta del gatto, ecc., perchè, in realtà, oltre ad esporti, in caso di controlli della G.d.F. a cui dovrai spiegare per filo e per segno a che titolo sono stati scaricati quei costi, a conti fatti, il risparmio fiscale è stato talmente ridicolo che forse non valeva nemmeno la pena di perdere il tuo tempo ad ascoltare questi espertoni e, probabilmente, finire anche nei guai.

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22/03/2018 da Simone Falusi Lascia un commento

Gratuito patrocinio 2018: il nuovo limite reddituale

gratuito-patrocinioIl Ministero della Giustizia ha aggiornato, abbassandola, la soglia di reddito per ottenere il patrocinio a spese dello stato (c.d. gratuito patrocinio): ricordiamo che la misura in questione consente di nominare un avvocato di propria fiducia senza però doverlo pagare; la parcella del professionista verrà liquidata, al termine del giudizio, dallo Stato.

Per poter accedere a questo beneficio, il reddito del richiedente non deve essere superiore ad una soglia che viene aggiornata ogni due anni dal Ministero della Giustizia sulla base al tasso di inflazione,

Per effetto di questi aggiornamenti, il limite di reddito del gratuito patrocinio per il 2018 scende ad € 11.493,82 (prima era fissato in € 11.528,41).

Per ulteriori informazioni sul gratuito patrocinio leggi qui.



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05/02/2018 da Simone Falusi Lascia un commento

Come ottenere un documento legale direttamente on line

documenti legali

Con questo servizio puoi richiedere direttamente on line  ed a costi contenuti, i documenti legali di cui hai bisogno, come contratti, lettere per recupero crediti, diffide, ecc. Tutti i documenti vengono redatti da un avvocato e potrai riceverli via email.

1. Come funziona

Una volta selezionato la lettera o il contratto che fa al tuo caso, sarai diretto ad una pagina che illustra la tipologia del documento, spiegandoti come e quando può essere utilizzato.

Se il documento selezionato è quello che cerchi, compila il modulo on line con i dati necessari alla redazione della lettera o dell’atto.

Una volta compilato ed inviato il modulo attendi la nostra email con le istruzioni per effettuare il pagamento (a mezzo carta di credito/PayPal o bonifico bancario); nel caso di atti il cui costo non è predeterminato, riceverai un preventivo, che sarai libero di accettare o meno.

Effettuato il pagamento, entro poche ore ti verrà inviato per e-mail il documento richiesto, completamente personalizzato in base alle tue esigenze e richieste.

Compreso nel costo vi è anche un servizio di assistenza/consulenza fino a 30 giorni dopo la data di invio del documento per eventuali modifiche o integrazioni.

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01/02/2018 da Simone Falusi Lascia un commento

Copertura assicurativa professionale: scatta l’obbligo anche per gli avvocati

(Guest post sponsorizzato)

Anche per gli avvocati é scattato l’obbligo della polizza assicurativa.

Come stabilito dalla norma vigente gli avvocati hanno dovuto adeguare la copertura assicurativa entro il termine massimo dell’11 ottobre 2017, dotandosi entro quel termine di una polizza concernente la responsabilità civile, sottoscrivendo un contratto che li tuteli durante l’esercizio della professione.

Un obbligo contenuto a chiare lettere nel Decreto stilato dal Ministero di Giustizia nell’ottobre del 2016, che rende operativo l’art. 12 della legge professionale forense, incentrato sul dovere di  stipulare una polizza assicurativa quale elemento fondamentale per poter esercitare la professione e non essere radiati dall’albo di settore.

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18/05/2017 da Simone Falusi 1 commento

Nasce “AvvocatoFlash”, un nuovo modo di trovare Clienti per gli Avvocati in Lombardia

Riceviamo e pubblichiamo il seguente guest post.

Nata per venire incontro alla necessità degli Avvocati di reperire maggiore clientela, AvvocatoFlash.it è una piattaforma web, operativa da febbraio 2017, che si propone come un nuovo canale di vendita per gli Avvocati attraverso una formula snella e trasparente.

Le questioni legali, prima di essere proposte ai legali iscritti in piattaforma, vengono filtrate e valutate attentamente da un team di avvocati interni al fine di accertare che il potenziale cliente abbia un problema legale reale e che si possa intraprendere un’azione legale.

Il servizio, per il momento, è operativo su tutta la regione Lombardia, ma presto si estenderà anche in altre città a partire da Roma, Torino e Napoli.

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28/01/2017 da Simone Falusi Lascia un commento

Chi paga le spese della CTU?

cyuBuonasera Avvocato, vorrei sottoporle questo quesito: ho svolto presso il tribunale consulenza tecnica d’ufficio come CTU. Nel decreto di liquidazione il giudice poneva provvisoriamente a carico della parte attrice le spese a me dovute. Dopo tre mesi di solleciti senza essere pagato, esce la sentenza che pone a carico della parte convenuta le spese relative alla CTU. A chi devo chiedere adesso le somme a me spettanti, tenendo presente che l’unica comunicazione che ho ricevuto è quella del decretò di liquidazione? Grazie

Una volta decorso il termine per l’impugnazione, il decreto con cui il Giudice liquida le spese del Conselente Tecnico d’Ufficio (CTU) diventa titolo esecutivo per il recupero delle somme qui indicate.

La sentenza pronuniciata al termine del processo, tra le altre cose, disporrà anche su quale parte dovranno ricadere le spese della Consulenza Tecnica d’Ufficio. Tuttavia, la regolamentazione delle spese contenuta nella sentenza ruguarda esclusivamente le parti del processo e non il Ctu. Per quest’ultimo il titolo per ottenere il recupero delle proprie spese è e rimane il decreto di liquidazione. Pertanto, se nel decreto la parte onerata è individuata nell’attore, l’azione  per il recupero delle spese deve essere diretta nei confronti dell’attore . E ciò anche se la successiva sentenza pone a carico della parte convenuta le spese.

Quindi l’azione di recupero delle somme a te dovute come CTU dovrà essere esercitata nei confronti della parte attrice, quale parte debitrice in forza del titolo esecutivo costituito dal decreto di liquidazione.

Nel caso, tuttavia, tu non riesca a farti pagare dall’attorre, potrai rivolgerti al convenuto: infatti, partendo dal presupposto che la consulenza tecnica d’ufficio è strutturata come ausilio fornito al giudice,  essa costituisce un atto necessario del processo che l’ausiliare compie nell’interesse generale superiore della giustizia e, correlativamente, nell’interesse comune delle parti. Da ciò deriva, in buona sostanza, che tutte le parti del processo sono solidalmente obbligate a pagare il CTU. In questo senso si è espressa la Corte di Cassazione (sentenza 25179/2013).

Concludendo, dovrai prima notificare titolo e precetto alla parte onerata in base al decreto di trasferimento. Nel caso di esito negativo dell’azione esecutiva, potrai agire contro l’altra parte, nei confronti della quale però dovrai procurati un apposito titolo ( decreto ingiuntivo).

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26/01/2016 da Simone Falusi 2 commenti

Revoca del mandato e compenso dell’avvocato

assistenza-legaleSalve nel gennaio 2011 ho subito un tamponamento a catena. La mia auto (facente parte di un tamponamento a catena di tre auto) è stata l’unica a subire senza causare danni agli altri. La prima che ha causato il tamponamento era senza assicurazione e pertanto gli autisti sono fuggiti senza prestare soccorso. Tre anni fa io e l’altro danneggiato abbiamo chiesto ad un avvocato di tutelarci. Nel chiedergli quanto ci costasse la procedura per avere almeno il risarcimento fondo di garanzia per le vittime della strada ci aveva dichiarato verbalmente che non ci avrebbe chiesto nulla e che avrebbe detratto il suo onorario dal risarcimento dei danni effettuato dal fondo di garanzia delle vittime della strada. Dopo tre anni ci chiede di poter procedere con una causa civile con 1000 euro di spese vive con contratto unificato più notifiche e citazioni. Visto che abbiamo deciso di non precedere con la causa civile può l’avvocato chiederci spese vive ed onorari?

L’accordo con l’avvocato per l’assistenza nella fase stragiudiziale sembra che prevedesse un compenso a percentuale (?) da calcolare sull’importo ricevuto dal cliente a titolo di risarcimento del danno. Nulla è stato previsto per il caso di revoca (o rinuncia) dell’incarico al difensore.

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25/01/2016 da Simone Falusi 12 commenti

Come si calcola la parcella dell’avvocato?

assistenza-legaleLa mia compagna in seguito al licenziamento dopo 13 anni di rapporto lavorativo, si è rivolta ad un avvocato per delle retribuzioni non avute (5 per la precisione). Il lavoro dell’avvocato è stato solo quello di inviare delle lettere all’azienda a finché questa pagasse le mensilità dovute. Mensilità she sono arrivate dopo un paio di mesi (5.000 Euro), dopo di che l’azienda ha fatto sapere che avrebbe anche versato il TFR (22.000 Euro) che spetta per legge/diritto.
E’ esatto che l’avvocato nel calcolare la sua parcella abbia inserito anche i 22.000 Euro di TFR arrivando cosi ad un complessivo di 27.000 Euro (5.000 più 22.000), visto che il TFR spetta e soprattutto l’azienda non ha posto alcun veto in merito?
Certo del Vostro riscontro, Vi auguro una Buona Giornata.
Michele

Cerchiamo di chiarire come viene calcolata la parcella dell’avvocato. In primo luogo avvocato e cliente possono concordare, per iscritto, il compenso per l’attività del professionista. Nel caso in cui non sia stato stipulato alcun accordo sul compenso, quest’ultimo sarò determinato sulla base dei parametri forensi (adottati con il  D.M n. 55/2014).

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