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Home » I compensi dell’avvocato: tariffe professionali e patto di quota lite

02/06/2010 da Simone Falusi 2 commenti

I compensi dell’avvocato: tariffe professionali e patto di quota lite

salve a tutti, avrei una curiosità riguardo la percentuale degli avvocati, in particolare del mio.. vorrei sapere di quanto è la percentuale di un’avvocato; se è fissa o variata!? mi permetto di esporre un esempio: supponiamo che io ho avuto un sinistro stradale mentre conducevo uno scooter venivo tamponato lateralmente da un’auto che non dava la precedenza, ed il giudice di pace mi abbia dato il 50 e 50 della ragione, successivamente io vengo risarcito dall’assicurazione. mettiamo anche che la cifra risarcimento danni sia sui 4000 “dindini” di quanto sarà la percentuale del mio avvocato?? spero d’esser stato chiaro nell’ esporre il quesito.
certo d’una vostra risposta cordiali saluti.
Sergio

Risposta: l’avvocato potrebbe avere diritto ad un percentuale della somma da Te ottenuta a titolo di risarcimento del danno, SOLO SE avete pattuito per iscritto un accordo in questo senso: infatti, la c.d. legge Bersani (L. 248/06) introdotto la possibilità di determinare il compenso dell’avvocato (oltre che in base alle tradizionali tariffe professionali) anche in modo parametrato  al raggiungimento degli obiettivi perseguiti. Si tratta del c.d. Patto di Quota Lite (PQL), che prevede un compenso per le prestazioni dell’avvocato in misura percentuale su quanto ottenuto dal cliente. In questo caso il compenso per le prestazioni dell’avvocato viene colcolato in percentuale rispetto a quanto ricavato dal cliente. Come abbiamo ricordato, il PQL è un accordo tra cliente e avvocato in base al quale si attribuisce a quest’ultimo, a titolo di compenso della attività professionale, una quota dei beni o diritti in lite, oppure si ragguaglia l’onorario al valore dei beni o diritti litigiosi, in ragione di percentuale o di una determinata somma. Tale accordo, inoltre, deve essere redatto per iscritto sotto pena di nullità (art. 2233 c.c.).

Pertanto, in mancanza di un diverso accordo, il compenso dell’avvocato sarà determinato con riferimento alle tariffe forensi e non in misura percentuali su quanto ottenuto dal cliente. Inoltre, il giudice, con la sentenza che chiude il processo, condanna la parte soccombente al rimborso delle spese a favore dell’altra parte e ne liquida l’ammontare insieme con gli onorari di difesa. Questo significa che la controparte che perde  solitamente deve corrispondere alla parte vittoriosa, oltre alla somma dovuta per capitale, anche il compenso per l’attività del Suo avvocato.

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Commenti

  1. studio legale penale dice

    17/12/2013 alle 10:53

    La quantificazione economica della prestazione professionale dell’avvocato è spesso al centro di interventi legislativi (che riguradano anche altre professioni che prevedono un’apposita iscrizione nel relativo albo) volti a disciplinare la materia con l’indicazione sia dei valori medi per le singole prestazioni sia le modalità di calcolo delle stesse sia le singoli voci indicative dell’attività difensiva svolta dal difensore (ad es. esame e studio atti, sessioni in studio con il cliente, attività di ricerca della prova, colloqui investigativi, assistenza nel corso di interrogatori, assistenza nel corso dell’udienza etc.).

    E’ superfluo sottolineare come la materia sia – anche dal punto di vista strettamente pragmatico e concreto – sia di grande attualità ed utilità posto che ogni “potenziale fruitore” dei servizi legali (quali quelli che qui si commentano) ha tutto l’interesse di conoscere i parametri fissati ex lege per la retribuzione del difensore al quale si sta per rivolgere (e del quale, spesso, non può fare a meno sempre per dettato normativo).

    Rispondi
  2. miolegaleonline dice

    27/04/2012 alle 0:59

    Risposta chiarissima. Mi permetto di aggiungere, se posso dare un consiglio, di aggiungere dettagliatamente quanto è oggetto del patto di quota lite, specie nel caso di revoca del mandato e spese del contributo unificato etc. Ci sono dei richiami a tabelle che poco mi piacciono(da avvocato) che lasciano troppi spazio a interpretazioni sicuramente non convenienti per il legale.
    Giuseppe

    Rispondi

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