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06/04/2021 da Simone Falusi Lascia un commento

Occorre fare la rinuncia all’eredità anche se non ci sono beni, ma solo debiti?

Buonasera purtroppo in seguito ad una firma come coobbligata ho avuto il pignoramento di un quinto in busta paga, siccome l’intestatario del mutuo non ha busta. Chiedo in caso di mia morte il debito può non essere passato a mia figlia? Ho letto che lei dovrebbe non accettare eredità per tutelarsi, vale anche se io purtroppo non avessi nulla da lasciare? Grazie Elena.

L’erede – che accetta – l’eredità subentra nei rapporti attivi e passivi del defunto, quindi subentra anche nei debiti (come il mutuo) che il defunto aveva. Questo però non avviene automaticamente alla morte del debitore, ma occorre che i chiamati all’eredità la accettino.

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30/03/2021 da Simone Falusi 1 commento

Il Divorzio estero è valido anche in Italia?

Buonasera.
Io sono cittadino italiano di sangue, nato in Venezuela (perciò ho la doppia nazionalità).
Mi sono sposato in Venezuela, e ho registrato il mio matrimonio in Italia, a Roma (già che i matrimoni esteri si devono registrare a Roma).
Nel 2017 mi sono divorziato in Venezuela (dove originalmente è stato effettuato il matrimonio). Volevo chiederle, davanti a la legge Italiana, io sono divorziato o ancora risulto sposato? (visto che in Venezuela si sono divorziato, ma il mio divorzio non è stato ufficializzato cui in Italia) Grazie

La legge n. 218/95 prevede l’automatica efficacia in Italia di sentenze straniere a condizione che queste ultime rispettino alcuni requisiti sostanziali di compatibilità con l’ordinamento italiano. Questi requisiti sono i seguenti:

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29/03/2021 da Simone Falusi Lascia un commento

Prescrizione del credito e prescrizione dell’ipoteca

Buongiorno,
avrei una domanda da porre: nel caso di trascrizione di ipoteca giudiziale su immobile (il titolo è stato ottenuto con il decreto ingiuntivo per un credito non incassato), è vero che la durata è di soli 10 anni, cioè la stessa del decreto ingiuntivo? e dopo tale occorre rinnovarla altrimenti spira?
grazie.

ll principio generale di prescrizione dell’ipoteca, contenuto nell’art. 2947 c.c. prevede che l’iscrizione ipotecaria conserva il suo effetto per venti anni dalla sua data. E questo effetto cessa se l’iscrizione non è rinnovata prima che scada detto termine.

Ma la durata ventennale dell’iscrizione ipotecaria riguarda solo gli effetti della pubblicità (iscrizione nei pubblici registri immobiliari) e si riferisce alla sola estinzione dell’ipoteca, che va necessariamente tenuta distinta sia dal termine di prescrizione del diritto garantito dall’ipoteca.

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Archiviato in:Ipoteca, Processo Contrassegnato con: estinzione impoteca, prescrizione diritto, prescrizione ipoteca

22/03/2021 da Simone Falusi Lascia un commento

Il mio ex compagno non vuole regolamentare le modalità di affidamento dei figli

Buongiorno, sono separata (io e il mio ex compagno eravamo conviventi, non sposati) con 3 figli di cui uno maggiorenne. Il mio ex compagno purtroppo non vuole saperne di regolamentare le visite dei figli (premetto che il piccolo di 8 anni vive con me e tutti i fine settimana va dal padre, mentre i due grandi vogliono vivere con il padre e a volte vengono da me). Mentre io vorrei tenere i 3 figli a week end alterni e stabilire due giorni in settimana in cui i 2 grandi stanno con me e altri due in cui il piccolo sta con lui.
Io mi sono affidata ad un avvocato il quale mi ha preparato il ricorso da presentare in tribunale.
La mia domanda è questa: da adesso fino all’udienza come mi comporto? Lascio che lui ogni venerdì venga a prendere il bambino anche se quel fine settimana lo vorrei tenerlo io? E gli altri due, ogni volta gli devo chiedere se vogliono venire da me? Il mio avvocato dice che nel frattempo me la devo gestire così come viene. Ma è logorante.

Il tuo ex compagno non può opporsi alla tua richiesta di regolamentare le modalità di affidamento dei figli minori. Se non vuole trovare un accordo con te, sarà il Tribunale a decidere ed è facile ipotizzare che la tue richieste sui fine settimana alternati e sui giorni infrasettimanali potranno trovare accoglimento.

Non vi è dubbio, che anche tu hai il diritto a trascorre almeno due fine settimana al mese con i bambini, considerato che durante la settimana gli impegni scolastici dei figli e quelli lavorativi dei genitori spesso impediscono o, comunque, limitano gli spazi e i tempi di condivisione familiare. Pertanto la pretesa del tuo ex compagno di tenere con sè i figli tutti i fine settimana non mi pare in alcun modo corretta, né fondata. Posso immagine che l’udienza in Tribunale ci sarà tra qualche mese e per non acuire la tensione tra i genitori (tensione che poi si riflette sui figli) il tuo avvocato ti ha suggerito di tollerare la situazione attuale fino alla decisione del Giudice.

Questione più delicata è quella relativa ai figli più grandi: ovviamente per quanto riguarda il maggiorenne non si pone la questione dell’affidamento, spettando a lui decidere con quale genitori vivere. Per il figlio minorenne più grande, se dovesse mostrare delle resistenze a stare con te neo giorni eventualmente stabiliti dal Tribunale, la soluzione non potrà certamente essere quella di una imposizione. In questa caso andranno ricercate la cause di questo comportamento.

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Archiviato in:Famiglia Contrassegnato con: affidamento figli

20/03/2021 da Simone Falusi Lascia un commento

La rivalsa dell’ Inps a seguito di incidente stradale

Buongiorno, in seguito a incidente stradale di cui ero solo conducente, e, accompagnavo a casa 2 persone dopo il lavoro, sono stato tamponato. Le persone trasportate sono state indennizzare dall’INPS.
Successivamente ho ricevuto raccomandata da parte dell’INPS con richiesta di rivalsa nei miei confronti delle somme erogate.
Possibile una situazione simile?

Il caso è già stato affrontato in questo articoli articoli:

  • Incidente stradale e rivalsa INPS
  • Incidente stradale: a chi spetta l’indennità INPS ed il danno biologico?
  • Incidente stradale: devo pagare l’Inps?

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Archiviato in:Risarcimento danni Contrassegnato con: incidente stradale, rivalsa Inps, sinistro stradale

22/01/2021 da Simone Falusi Lascia un commento

Anticipo Tfr/Tfs: dal 18 novembre 2020 è possibile presentare domanda

Dal 18 novembre è possibile richiedere la certificazione INPS del diritto all’anticipo del TFR/TFS. La domanda di quantificazione del Trattamento di Fine Servizio e del TFR online, ai fini dell’anticipo finanziario, potrà essere inoltrata anche dai patronati.

La certificazione dell’INPS è l’ultimo passaggio che serve per poter richiedere in banca un anticipo del tfr fino a 45mila euro sulla propria liquidazione. In questo articolo vedremo quali sono le istruzioni per la domanda e tutte le informazioni utili per richiedere l’anticipo.

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Archiviato in:Lavoro Contrassegnato con: tfr, tfs

05/11/2020 da Simone Falusi Lascia un commento

Difetti strutturali dell’immobile: quando posso chiedere i danni al venditore?

Ho acquistato una villetta singola 11 anni fa, ora dopo averla messa in vendita, grazie al probabile acquirente scopro che quello che sembrava un semplice danno al rivestimento del bagno è in realtà uno scollamento di parte della casa cioè di quella parte che é stata aggiunta in un secondo tempo.
A detta dell’ingegnere ciò richiederà un intervento di consolidamento per mette tutto in sicurezza. Posso ancora richiedere un risarcimento al venditore che non mi aveva segnalato la cosa?

1. La (troppo breve) garanzia del venditore

Il venditore è tenuto a rispondere dei vizi presenti sul bene compravenduto quando questi difetti sono tali da renderlo inidoneo all’uso cui è destinato o da diminuirne il valore economico.

Le regole che disciplinano questi casi (garanzia per evizione) prevedono però termini molto stringenti: infatti l’acquirente ha solo 8 giorni di tempo dalla scoperta del vizio per denunciare i vizi al venditore.

Inoltre l’azione del compratore si prescrive, in ogni caso, nel termine di 1 anno dalla consegna del bene: “in ogni caso” significa che la prescrizione opera anche se i vizi non siano stati scoperti o non siano stati tempestivamente denunciati.

Questo è quanto prevede l’art. 1495 del codice civile.

La norma riguarda sia la vendita di beni mobili che la vendita di beni immobili e, in quest’ultimo caso, è facile intuire la scarsa efficacia di questa disposizione, considerato che i vizi di un immobile possono emergere nel corso degli anni.

Che fare allora quando si scoprono dei vizi su un immobile ed è trascorso più di un anno dalla consegna?

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Archiviato in:Contratti, Proprietà e Condominio Contrassegnato con: compravendita, responsabilità venditore, Vizi e difetti, vizi immobile

02/11/2020 da Simone Falusi 1 commento

Sono costretto ad accettare dalla concessionaria una vettura diversa da quella scelta?

Una settimana fa ho dato una caparra per fermare un auto, presso una concessionaria. Dopo qualche giorno mi chiamano per dirmi che il colore che avevo scelto non c’è più: quindi mi dicono che devo scegliere un altro colore, tra il nero e il grigio, per avere la macchina nei tempi pattuiti. E in più aggiungere 600€ per il colore metallizzato.
A quel punto ho chiesto la restituzione della caparra, ma mi è stato risposto che non è possibile, che loro possono solamente venirci in contro con una mediazione. È una cosa legalmente possibile?

Immagino che la concessionaria ti abbia fatto firmare un contratto per l’acquisto dell’auto e nel contratto siano state indicate le caratteristiche, tra le quali il colore, dell’automobile da te scelta.

Ebbene il contratto ha forza di legge tra le parti, quindi una parte non è libera di modificarne le condizioni a sua discrezione. In altre parole, la concessionaria è tenuta a consegnarti esattamente la macchina che tu hai scelto, al prezzo stabilito, entro la data indicata nel contratto.

Se la concessionaria non è in grado di fornirti l’auto descritta nel contratto allora è inadempiente. Non è consentito alla concessionaria fornire una vettura di colore diverso, a meno che tu accetti la sostituzione: diversamente, la concessionaria deve consegnarti la vettura del colore che hai scelto. Se questa vettura non è più disponibile o non è disponibile nei tempi previsti contrattualmente, tu hai diritto a chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento della concessionaria e la restituzione del doppio della somma versata a titolo di caparra confirmatoria, ai sensi dell’articolo 1385 del codice civile.

Ti suggerisco, quindi, di comunicare per iscritto alla concessionaria che non sei disposta ad accettare vetture con caratteristiche diverse rispetto a quelle indicate nel contratto, pena la risoluzione del contratto per inadempimento del venditore.

Qualora la concessionaria rifiuti di dare seguito alle tue richieste dovrai rivolgerti ad un avvocato.

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Archiviato in:Contratti Contrassegnato con: auto, autovettura, concessionaria

25/10/2020 da Simone Falusi Lascia un commento

Resa dei conti alla fine della convivenza: quando la coppia di fatto si separa si ha diritto alla restituzione delle spese fatte?

Ho convissuto per 6 mesi a casa del mio ex ragazzo, casa di sua proprietà che però ho contribuito a ristrutturare ed ammobiliare. La relazione ora è finita e gli ho chiesto indietro la metà dei soldi dei mobili (le ricevute di pagamento sono state emesse a nome suo, ma gli importi sono stati pagati a metà tramite bancomat, dunque c’è tracciabilità dei pagamenti); lui però non vuole darmeli perché sostiene che durante la mia permanenza in casa non ho pagato l’affitto e quindi stiamo pari. La mia domanda è: può chiedermi gli arretrati dell’affitto (non c’era contratto né tanto meno accordo tra noi che io lo dovessi pagare perché ripeto, la casa è di sua proprietà)? Può rifiutarsi di restituirmi la metà del valore dei mobili? Grazie in anticipo per la gentile risposta.

E’ molto frequente che alla fine di una convivenza more uxorio insorgano tra gli ex partner controversie di carattere patrimoniale; pertanto, quando uno dei due conviventi abbia compiuto delle prestazioni patrimoniali in favore dell’altro soggetto (come, ad esempio, l’esborso di denaro proprio per l’acquisto di beni mobili o immobili oppure al fine di ristrutturare un immobile) ci si chiede se è possibile chiederne la restituzione.

Con il termine “conviventi more uxorio ” si indica la “coppia di fatto“, ovvero “due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità’ o adozione, da matrimonio o da un’unione civile” (secondo la definizione contenuta nell’art. 1 comma 36 della Legge 20 maggio 2016 n. 76 , c.d. Legge Cirinnà).

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Archiviato in:Famiglia Contrassegnato con: convivenza more uxorio, coppia di fatto, obbligazione naturale, restituzione

04/10/2020 da Simone Falusi 1 commento

Ritardo nella consegna dell’auto acquistata. Posso recedere dal contratto?

Ho acquistato un’auto nuova e dato loro 1000 euro di caparra. Il termine di consegna era fissato al 3 ottobre. Oggi il venditore mi informa che l’auto non arriverà prima di novembre (1°2° settimana).
Ho comunicato allora la mia volontà di recedere visto che il contratto era stato stipulato ad agosto e già abbiamo atteso abbastanza, ma mi è stato detto che una condizione del contratto è che la consegna deve Avvenire entro 45 gg dalla data prevista di consegna.
È possibile? tale clausola è lecita

La clausola che prevede un periodo di tolleranza (nel tuo caso 45 giorni) dal termine della consegna è valida. Si tratta, peraltro, di clausola presente in tutti i contratti di vendita auto.

Firmando il contratto, in sostanza, hai accettato che l’auto ti venisse consegnata anche con 45 giorni di ritardo sulla data prevista.

Non puoi quindi recedere dal contratto se non dopo il decorso del termine di 45 giorni.

A seguito del recesso, come previsto dall’art.1385 codice civile, si ottiene la restituzione del doppio della caparra versata.

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